MARIA NOVELLA DEL SIGNORE
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L’attività artistica di Maria Novella Del Signore inizia negli anni ’70, inserita in una intensa partecipazione alla sfera “alternativa” di quel periodo, sia in manifestazioni “laterali” e più indipendenti dall’arte staessa che unita a un impegno sociale e fortemente ambientalista.

Il suo lavoro si esprime in una ricerca sul colore e materiali aleatori. Dopo una mostra all’Istituto Buzzi di Prato, il filosofo francese Jean François Lyotard scrive un testo su di lei – “Principe de Chromodynamique”- che evidenzia e teorizza nelle opere osservate una “pratica della complessità” riferibile al concetto di Entropia attraverso il suo uso del colore. In seguito, nell’approfondire il senso della sua ricerca Del Signore si sposta gradualmente verso un ambito più centrale dell’arte, partecipando a eventi e frequentando altri artisti coi quali nascono rapporti di comunicazione ed empatia.

Attraverso un intervento di Eugenio Battisti, presentata da lui al P.S.1 di New York, realizza una grande installazione nell’Auditorium, che col supporto di un lungo velo esplicita in un tempo di otto ore la lunghezza d’onda totale sia del suono (“Da 20 a 20'000 Hz” come la definisce per lei Giuseppe Chiari) che della luce – in un crescendo dal buio alla piena intensità. Con questa opera, l’artista descrive una radicale osservazione della variazione inafferrabile dei fenomeni naturali nel Tempo in un unico movimento e percezione. Dopo questo momento significativo seguono altre mostre – non frequenti.

Nell’interno del suo studio, il lavoro forma via via il suo corpo nelle idee, le scelte di materiali, a volte organici – spesso incontrati casualmente – e le tecniche, in cui emergono sempre più sistemi che esprimono l’autoregolazione, la verità dell’indeterminazione e la bellezza del movimento caotico che si trovano in natura: Natura “esercitata” nell’artifizio che è l’Arte, quindi anche in negazione di se stessa. L’apporto di luci, suoni, mobilità, odori, - con la collaborazione di Giovanni Del Signore e di Tommaso Del Signore – alimenta la molteplicità di sensazioni nelle opere, nelle quali appare via via intensificato il suo crescente coinvolgimento col mondo fenomenologico, fra natura e artifizio, che però non va inteso come rappresentazione di teorie scientifiche, ma come fatto unicamente artistico che vi combacia per pura eventualità a che l’artista trova quotidianamente nella pratica estetica e libera del suo lavoro.

L’installazione “Animal Earth” è un lavoro nato nel 2004 ed è stato esposto per la prima volta al Museo di Arte Moderna e Contemporanea di San Gimignano nel 2007. In questa attuale mostra alla Galleria Neon>fdv viene rivisitato in scala ridotta e presenta una visione diversificata e nuova col titolo “Two Elements of Animal Earth”. Le altre tre opere che lo circondano sono:
- “Even In The Dark” del 1995 esposto alla Galleria StaProject di Firenze con un testo di Pier Luigi Tazzi e successivamente nel 2007 nel Museo di San Gimignano.
- “A Bed” del 2008,
- “Staying Still Along Its Way” , 2008.

Per tutte e quattro, come per la maggior parte delle opere recenti prodotte da Maria Novella Del Signore, l’apporto tecnologico necessario al loro contenuto è stato studiato e realizzato da Giovanni Del Signore.

Un ringraziamento particolare ad Alessio Sarri che ha realizzato in modo perfetto la scultura di “A Bed”.